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Vuoi il vero pan biscotto polesano? Lo trovi al Panificio Domeghetti
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti, Curiosità e Tradizioni/da taralluccivinoLa mia passione per i viaggi mi porta spesso a scovare realtà agroalimentari e non solo in giro per l’Italia, ma anche nel luogo dove vivo mi ritrovo a contatto con tipicità territoriali di tutto rispetto.

La terra polesana possiede vari prodotti locali, igp e dop di indubbia qualità; accanto a queste perle ci sono prodotti tipicamente polesani come il pan biscotto.
La realtà che ho trovato legata al pan biscotto e di cui vi voglio raccontare è il Panificio di Domeneghetti di Loreo (Ro).
Questo forno mi è stato indicato dietro una mia richiesta di una realtà artigianale e umana.
Così è stato l’incontro con Roberto e Roberta Domeneghetti, fratello e sorella che gestiscono il forno di famiglia, appartenuto prima al padre e prima ancora al nonno. L’attività appartiene alla famiglia dal 1957.
Quindi il panificio è un’attività di circa 60 anni di produzione.
Sono stata accolta da Roberto con le mani in pasta nel vero senso della parola e da Roberta, più impegnata nella gestione del punto vendita e nel contatto con il pubblico .

Il forno non produce solo pan biscotto, ma anche panficati vari, grissini, impasti integrali e con lavorazioni attente alle ricerche alimentari vegane o con ingredienti salutari come la curcuma.
Durante la mia visita ho avuto il piacere di vedere i ragazzi ( uno dei due è il figlio di Roberto) addetti alla produzione del pane all’opera, ho potuto annusare l’odore di farina, vedere le mani all’opera, osservare i vari tipi di panificati in produzione, capire come sia l’organizzazione di un forno nel backstage nella routine quotidiana.

Ho potuto osservare e godere della famigliarità nel punto vendita antistante il laboratorio di produzione, dove Roberta fa da padrona.

Il forno Domeneghetti è un punto di riferimento per la spesa delle famiglie del paese, la posizione del forno agevola poi le spese quotidiane della comunità, il negozio è in pieno centro del paese.
Il forno partecipa alle iniziative locali per promuovere il suo pan biscotto e tutte le sue creazioni, tra le quali la festa del pane di Loreo che si svolge ogni anno verso fine Giugno.

Il punto vendita è aperto tutte le mattine dal Lunedì al Sabato mattina.
I prodotti dell’azienda vengono venduti anche in altre località polesane come Rosolina, Porto Viro o Volto.
Una cosa interessante è stata notare che nel punto vendita è possibile trovare una serie di prodotti polesani, il senso della rete con altre realtà locali come per il riso del delta o la polenta gialla e bianca.

Mi è piaciuto apprendere dai racconti di Roberta alcuni aneddoti legati al pan biscotto e alla sua forma circolare, che era fatta appositamente in questo modo per essere infilata nella cinture dei contadini o lavoratori e essere disponibile facilmente per essere mangiata nei momenti di pausa.

Come canali di comunicazione il forno possiede la pagina Facebook e i contatti telefonici del punto vendita e dei due fratelli Domeneghetti.
Potete trovare i prodotti del Forno Domeneghetti presso il punto di vendita, dal pane fresco, al pan biscotto, a grissini e pizze e panificati di qualità.
Ora non manca che andare a conoscerli e assaggiare le golsosità che qui potete trovare.

Grazie alla famiglia Domeneghetti per l’ospitalità e la disponibilità ricevuta per conoscere il vostro forno, la vostra produzione e il famoso pan biscotto di Loreo.
Il pan biscotto racchiude la semplicità del territorio polesano a tavola, dove basta poco per creare condivisione, buona tavola e aggregazione.

Mi piace promuovere i sapori territoriali, perché credo che da lì possiamo provare a ripartire per trovare contatto con il territorio, tornando alle origini, rincontriamo i veri valori e chi ne è portavoce, andando in contatto con chi li concretizza tutti i giorni con fatica e passione.
Bio Forno dei Colli Euganei: dove la qualità croccante viene arricchita dall’etica.
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti/da taralluccivinoUna delle cose che muove maggiormente Tarallucci&Vino è la passione per i viaggi e l’incontro, il viaggio nella natura, nelle esperienze, nell’umanità e nei bei valori.
L’incontro con Vicenzo e il Forno Bio dei Colli Euganei a Galzignano (Pd), è avvenuto in un primo momento in un modo alternativo. Ho incontrato Vincenzo ascoltando in realtà la sua storia in una puntata di un programma tv, Todo Cambia su Rai 3.
La sua storia mi ha molto colpito, tante cose di quella storia in realtà come: il coraggio di aver scelto di cambiare totalmente vita lasciando un lavoro di successo e “sicuro” per uno meno certo e di rischi più palpabili, la passione per ciò che produce e ogni giorno porta avanti, la semplicità delle sue parole ma profonde, piene di consapevolezza e di scelta.
Che dire, ho scelto di contattarlo e ho provato a sentire se poteva essere interessato e disponibile all’incontro, osare spesso è un buona mossa perché Vincenzo ha accettato di incontrarmi.
Andare al forno di Vincenzo è anche una bella escursione, perché il suo forno ai piedi dei colli Euganei, è in una zona bellissima e conosciuta, vicino ad Arqua’ Petrarca , borgo incantevole legato alla figura dello scrittore Francesco Petrarca.

Vincenzo mi accoglie nel suo piccolo forno in mezzo alla natura in un giorno di normale lavorazione.
Il forno è vicino la sua abitazione e questo gli ha permesso fin dall’inizio di potersi immergere in questa attività anima e corpo nel vero senso della parola.

Negli ultimi tempi Vincenzo ha trovato un collaboratore che gli dà una mano nella sua attività, ciò sicuramente è motivo di più respiro, perché gestire tutto da solo era diventato davvero impegnativo.
L’avventura di Vincenzo inizia circa 5 anni fa, in cui dopo vari ripensamenti decide di cambiare vita e scegliere di lasciare il lavoro da commerciale in una grande azienda a Milano per inseguire quella che era una passione nascente legata alla produzione di pane e dolci in casa.
All’inizio la passione per il settore della panificazione per Vincenzo si è sviluppata tra corsi di cucina, attività organizzata da centri sociali o le mura domestica, ma poi è arrivato il momento in cui come accade nella vita, senti che è il momento di cambiare direzione.

Vincenzo lascia quindi cambia vita, lascia lavoro, lascia Milano e decide con la sua compagna di trovare un luogo dove iniziare questa nuova pagina di vita e sceglie, dopo tante ricerche la zona dei colli euganei, terra d’origine della sua compagna.
E qui con molta fatica, sacrifici, ore di lavoro, di sperimentazione parte.
Parte recuperando un lavoro artigianale che spesso è diventato in realtà una produzione legata a macchinari, x lui invece la direzione scelta è molto più difficile, ma appassionante.

Il lavoro di chi produce pane e panificati non è per nulla facile, è un lavoro in cui si dorme poco, si lavoro molto, ci si deve mettere in gioco sempre, provare e riprovare ricette adattandole al forno che hai, alle energie che hai e alla motivazione che devi trovare ogni giorno anche se sei stanco, sei smarrito o demotivato.
Vincenzo attinge alle sue origine pugliesi nelle ricette che mano mano ha sviluppato, alla farine biologiche, di grani antichi che sceglie.

Anche qui c’è il coraggio e etica di produrre un pane biologico, con farine biologiche che hanno lavorazioni e costi diversi dal pane che comunemente acquistiamo nei supermercati o nei piccoli alimentari. Siamo abituati a certi prezzi bassi e forme di pane nel territorio veneto, che forse non è sempre semplice comprendere il valore della qualità del lavoro di persone come Vincenzo.
Il lavoro di Vincenzo è anche quello di educare i suoi acquirenti e le attività del territorio che scelgono i suoi prodotti a cosa è davvero il pane, secondo la tradizione antica, secondo un atteggiamento di studio e ricerca degli ingredienti pìù sani e d qualità.
In questa cosa nella promozione dei suoi prodotti, il lavoro precedente di commerciale gli viene utile sicuramente.

L’esperienza con il programma tv è arrivato quest’anno tramite un contatto famigliare che ha segnalato la sua storia, che dopo una selezione è stata giustamente scelta.
E‘una storia di vita che ha tante belle chiavi di lettura, di messaggi positivi e per questo scelgo di parlare di Vincenzo, di dargli spazio, eco.

Vincenzo nel suo forno produce vari tipi di pane con farine macinate a pietra, di grani antichi con sempre nuove sperimentazioni; produce taralli di vario tipo e freselle, dolci o biscotti adatti ad essere cotti nel forno a legna. C’è l’influenza anche con le tradizioni di altre regioni italiane che seleziona e fa conoscere in Veneto dove per cultura alimentare non vengono mangiate, come le farinate liguri. In cantiere ci sono le “pucce” pugliesi che conosco e sono deliziose.

Come circuiti di vendita Vincenzo vende i suoi prodotti nel suo piccolo forno due giorni a settimana ( Mercoledì e Sabato), in alcuni ristoranti del territorio padovano e in negozi di Naturasì delle province circostanti e negozi di prodotti biologici. Creare una propria rete di vendita, di promozione non è immediato, semplice, ci vuole lavoro anche lì.
Ma i sacrifici, la passione, la testardaggine, la costanza prima o poi portano a dei risultati e infatti Vincenzo ha partecipato a un bando del comune di Monselice (Pd) segnalato da una persona affezionata e l’ha vinto. E prossimamente appena la cosa partirà parteciperà a AGRIMONS, un mercato cittadino della freschezza che raccoglierà tutti produttori del territorio per la vendita diretta al consumatore. Tutto ciò lo trovo bellissimo.
Vincenzo per ora come canali di comunicazione ha la pagina Facebook dove potete trovare aggiornamenti sul suo forno Bio e tutte le novità. Ci vuole tempo per ogni cosa, pazienza per arrivare a farsi conoscere, avere consapevolezza di sé e di ciò che si produce, farlo capire e sentire ai consumatori, e poi farsi scegliere nella miriade di offerta.

Io ve lo consiglio questo forno, non solo per la qualità dei prodotti che ho testato, ma soprattutto per Vincenzo, per tutto quello che di sé ci mette nel suo pane, nelle sue scelte. Non è fatto nulla a caso o solo per fare business a sé. Non avrebbe fatto questa scelta di vita.
Una scelta con cui ha recuperato la dimensione di vita umana, dove Vincenzo è padrone del suo tempo e di sé stesso, dove sceglie ciò che fa, dove vive a contatto con la natura e si prende i suoi spazi e non deve rendere conto a nessuno.
Questa storia, quello di Vincenzo e del Bio Forno dei Colli Euganei mi apre a delle riflessioni importanti sull’etica e la libertà che si sceglie in un lavoro, un’attività che non è solo lavoro, c’è tutto di te.
Quanto voi cercate di metterci etica nel vostro percorso? La sensazione di libertà dell’aver scelto il vostro percorso di vita, vi accompagna ancora nella quotidianità come inizialmente? Come fate a far stare a braccetto insieme l’etica con la liberta’?
So solo che riuscirci è difficile, ma è qualcosa che non ha prezzo.
Le coccole dell’agriturismo Corte Carezzabella
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti/da taralluccivinoIl mio articolo di oggi parte accompagnato da una sensazione : sentirsi coccolato, ma quanto bello è quando accade?
Questa sensazione mi ha accolto appena giunta presso l’azienda Corte Carezzabella a San Martino di Venezze, nella campagna, a qualche km da Rovigo.
Sono stata accolta da dettagli sia all’esterno che all’interno pieni di gusto, amore, ricerca, sperimentazione e colore.
Sono stata accolta da Chiara, una delle due proprietarie della gestione dell’azienda famigliare, dal suo sorriso soave e luminoso, un buon caffè e molta disponibilità al raccontarsi.
Chiara gestisce da circa una decina di anni l’azienda insieme al fratello Tommaso e al marito Francesco.
Chiara si occupa principalmente dell’agriturismo, mentre il fratello si occupa più della parte educativa; il marito Francesco si occupa della gestione dell’azienda biologica in toto, dalla produzione alla trasformazione e ha un occhio attento anche alla cucina del ristorante dell’azienda.
con altri collaboratori della parte agricola biologica.
SCACCHIERA FATTA A MANO
Questa azienda è collocata tra terreni e la corte nella proprietà di famiglia, possidente di questo luogo dai primi del ‘900. Quando ci fu il momento di decidere cosa fare del la proprietà, i due giovani figli del proprietario hanno deciso di ristrutturare una parte della corte e lanciarsi in un viaggio che mano mano ha preso spessore ed è diventata Corte Carezzabella.
LE MELE DELL’AZIENDA
L’azienda è partita innanzitutto come azienda agricola che nel corso degli anni si è convertita in biologica e produce prodotti in vendita quasi tutti certificati bio, o sono in via di esserlo.
Si trovano prodotti derivati da ciò che è coltivato nei campi dell’azienda: soprattutto frutteti, ortaggi, viti, grano; da cui vengono prodotti succhi, confetture, farine macinate a pietra, vino tipico polesano, passate, aceto.
SUCCO DI MELA BIO DI CORTE CAREZZABELLA
Questi vengono trasformati direttamente in azienda o in laboratori esterni. I prodotti vengono venduti sul canale on line sul sito, in azienda due giorni a settimana nel punto vendita(Venerdì e Sabato) o in eventi a cui l’azienda partecipa. L’azienda sta aumentando prossimamente comunque la trasformazione in loco, ideando anche produzioni originali.
I prodotti vengono anche offerti durante le colazioni e le cene agli ospiti dell’agriturismo.
Perché l’azienda Cortecarezzabella è anche un agriturismo con stanze e appartamenti per soddisfare le esigenze di tutti, tutto l’anno con soluzione di prima colazione e cena in ambienti molto piacevoli.
Ho potuto vedere sia la parte di pernottamento che di ristorazione.
Nella parte retrostante alla corte è presente anche una bellissima piscina con un’area attrezzata; c’è in previsione di creare un’area di sosta tende.
Vengono organizzati anche matrimoni a Cortecarezzabella tarati sull’offerta della tipologia di azienda, quindi originali!
Vengono organizzati eventi durante la primavera e l’estate come gli agri aperitivi che hanno sempre un buon successo; una cosa buona di questa azienda è che organizza eventi in rete anche con eventi organizzati all’interno della città di Rovigo, come le maratone o il “Rovigoto”.

Corte Carezzabella cerca di valorizzare il territorio in cui è inserita promuovendo le attrattive naturali e culturali vicine a Rovigo raggiungibili in treno, auto e perché no alcune anche in bici se si è volenterosi; Corte Carezzabella vi fornirà le bici in caso ne abbiate bisogno.
Altro settore che l’azienda sviluppa e sta sempre più sviluppando è l’area educativa sia per scuole, che per famiglie e ora prossimamente per i più piccoli nella fase della scuola dell’infanzia.
Negli ambienti esterni in corte è possibile ammirare riproduzioni se non originali di attrezzi agricoli, un’area didattica verde dedicata al’ ortofrutta, giochi di legno interattivi e piccoli spazi del piccolo fai da te per animare e educare dai piccoli ai grandi assieme.
ATTREZZI ANTICHI

Da questo Settembre c’è una bellissima novità in azienda, un progetto educativo quotidiano verrà portato avanti: l’agri asilo. Alla base c’è la volontà di educare i piccoli a contatto con la natura e meno negli spazi canonici d’aula.
UTENSILI A PICCOLA PORTATA

Anche aziende o associazioni che hanno intenzione di organizzare meeting aziendali o di team building fuori dagli spazi convenzionali o modalità tradizionali, possono trovare qui in azienda spazi adatti a questo.
C’è anche un’area di lettura nei vecchi ambienti del fabbro della corte, dove è possibile trovare letture interessanti di approfondimento o di cultura del territorio.
L’AREA LETTURA DELL’AZIENDA
E mettendo tutti assieme i pezzi che unisce e offre questa azienda a conduzione imprenditoriale fresca, la sensazione di chi la conosce o chi ci va come cliente non può che essere sentirsi coccolati; torno volutamente su questa frase con cui ho iniziato l’articolo, perché è così che li ci si sente, ti viene voglia di tornarci per essere qui accolto in mezzo alla natura, nella pace, leggendo un bel libro sotto un albero, bevendo un calice di vino qui prodotto senza un senso di stress, dove puoi semplicemente coccolarti.
GIOCHI FATTI A MANO
E’ una realtà che chiaramente promuovo e consiglio, ma mi da’ anche la possibilità di fare delle riflessioni di apertura e condivisione.
Cosa spinge un’azienda di qualità a non accontentarsi di successi raggiunti, sicuri e spaziare verso sempre nuovi orizzonti, prospettive? E’ solo coraggio o intelligenza di capire come restare a lungo sul mercato?
Un’azienda che propone progetti di educazione culturale e ambientale verso un futuro non palpabile è solo motivo di stima o dovrebbe essere preso a modello, di riferimento? Il bene comune non dovrebbe essere un modus vivendi?
Theocacao Cioccolateria Estense: qui il palato può riconoscere la cioccolata di qualità
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti/da taralluccivinoL’incontro con Silvana e TheoCacao è uno di quegli incontri che ti aprono a ambiti che da sola non avrei conosciuto mai.
TheoCacao è una cioccolateria artigianale situata a Este, nella provincia meridionale del padovano.
Questa cioccolatiera è nata come una sfida tra due amiche che hanno deciso di cambiare vita e dopo un viaggio in Guatemala si sono innamorate del cacao e della produzione della cioccolata.
Tornata in Italia hanno deciso di creare TheoCacao , il cui nome è mix di fantasia e declinazione della parola che indica il cacao (theobroma).

TheoCacao è nata come sogno di due amiche, poi nella vita accadono tante cose e ora la cioccolateria è gestita solo da Silvana e suo marito.
Quello che mi ha colpito delle parole di Silvana e del suo racconto sulla sua produzione è la sua tenacia, i tanti tentativi, la pazienza, il coraggio di aver portato avanti con il progetto di realizzare un cioccolato artigianale di qualità, di nicchia come pochi fanno in Italia.
Non è mai scesa a compromessi.

Silvana a testa bassa non si è fermata solo a creare un cioccolato di qualità sperimentando le qualità di cioccolato migliori del mondo: dal cacao del Madagascar con le sue essenze uniche al profumo di vaniglia, a quello della Tanzania dal gusto muschiato, a quello della Nuova Guinea dal gusto di tabacco.
Silvana è andata ben oltre la qualità della cioccolata per il palato, Silvana con testardaggine è arrivata a creare in collaborazione con esperti e ricercatori dell’università di Padova un cioccolato che pensa alla salute dei suoi clienti, un cioccolato che possa essere mangiato dalle persone affette da diabete, che non possono mangiare alimenti dolci.

Questa è una cosa che ha del sensazionale sia perchè è stata creato qualcosa che va incontro totalmente al benessere in toto del cliente, sia perchè è stata realizzata una ricerca aziendale per creare un prodotto studiato con esperti e soddisfare un target di consumatori diversi da quelli ci sono sul mercato.
C’è etica in tutto ciò, valori sani, professionalità, qualità, sperimentazione e tanta artigianalità di classe.

Silvana e suo marito hanno creato davvero un prodotto di qualità che va sostenuto e promosso.
TheoCacao ha come canali di comunicaione il suo sito web e una pagina social Facebook, qui potete trovare aggiornamenti sulle novità, sulle manifestazioni in cui potete trovare i prodotti di TheoCacao o le collaborazioni che attuano. L’ultima è stata quella con il Festival del Tiramisù a Jesolo ( Ve) il 2 Giugno.

Su sito sono presenti anche i contatti telefonici e mail.
Tra i prodotti di TheoCacao non trovate solo cioccolata in barretta, cacao sciolta di vario tipo, ma anche crema di cacao spalmabile, che è qualcosa di sublime.
Potete contattare Silvana per poter passare in azienda per acquistare e conoscere i suoi prodotti, se siete nei dintorni di Este o da quelle parti in viaggio.
Altrimenti TheoCacao sicuramente provvederà a mandarvi ciò che desiderate con piacere.
TheoCacao è una delle realtà che ho conosciuto che mi ha più colpito, perchè è andata oltre la produzione del proprio prodotto e la passione per il proprio la propria attività, è approdata ad un passaggio successivo facendo ricerca e cercando di realizzare qualcosa di nuovo per rendere felice anche chi per dieta e salute la cioccolata non la può mangiare.
Il cioccolato non è solo uno sfizio che ci possiamo togliere, è un momento di relax, di coccola che ci facciamo.
Io il cioccolato la associo a una sensazione di casa quando la sciogli in bocca, emana calore, piacere e tutte sfumature di sensazioni positive, che fanno bene al corpo e alla mente.
Datemi retta, TheoCacao cioccolateria estense va seguita e conosciuta, poi una volta assaggiati i prodotti che realizza mi darete solo ragione. Ne sono convinta !
La Mesa: il forno che coltiva la qualità dell’incontro
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti/da taralluccivinoCi sono degli incontri nella vita che dal primo instante senti c’è qualcosa di diverso, senti umanamente che ti lasceranno qualcosa.
Questa cosa mi è successa quando ho conosciuto Roberto e Tina del Forno la Mesa , a Villadose (Rovigo).
Questo forno artigianale è un forno a conduzione famigliare, la famiglia Bianchini, composta dall’entusiasta Roberto e dai tenaci genitori Paolo e Tina.
Il forno la Mesa ha due sedi aziendali: la “FUCINA” (il forno) delle creazioni a Canale di Villadose, mentre l’altra sede aperta da qualche anno ( dal 2016) nella zona industriale di Villadose, in pieno work in progress. Qui al piano terra vengono organizzati dei corsi e prodotte marmellate, passate e altre specialità enogastronomiche; da quest’anno vengono organizzati dei corsi molto interessanti e le attività sono in espansione.

Ci sono vari aspetti che mi hanno colpito di questo forno artigianale polesano.
Volete sapere come mai? Ora provo a elencarvi le ragioni.
Innanzitutto mi ha colpito la matrice mista polesana pugliese: Tina è di origine salentina , mentre Paolo è di origine polesane. Questo connubio ha dato ricchezza alle ricette e alle sperimentazioni che sono state mano mano realizzate e proposte dalla Mesa. Poi la matrice veneto/pugliese è anche quella che rappresenta Tarallucci&Vino, quindi mi sento presa in causa .
L’origine pugliese torna anche nell’originalità della realizzazione del forno, realizzato con la pietra leccese e con la calotta con fango e mattoni, è qualcosa di unico come forno in tutto il territorio polesano.

Altra cosa che mi ha colpito è la mescolanza di ricette e ingredienti: pane fresco (con farine tipiche del territorio, biologiche, integrali e macinate a pietra) pane biscotto polesano, grissini; a ciò si aggiungono biscotti e pasticceria secca.

In seguito l’apertura della nuova, sede vengono prodotti in rete con aziende a km 0 confetture, passate, marmellate e sperimentazioni con ingredienti e sapori della terra polesana e di altri territori che collaborano con La Mesa.

Ma perchè poi la Mesa? Perchè questo nome? Nel dialetto polesano la mesa era il recipiente dove veniva lavorato e conservato il pane.
Passiamo poi all’attenzione che il forno ha per l’impatto ambientale: per alimentare il forno viene usato solo legname di faggio biologico proveniente da un’azienda della terra friulana, da Udine.
Altro aspetto che mi è piaciuto nella gestione del forno La Mesa è la scelta in tutto ciò che viene realizzato e la modalità di realizzazione: dalla scelta dei materiali, alla distribuzione e canali di vendita (3 mercati a settimana due a Rovigo e uno a Solesino rispettivamente), nella rete con aziende del territorio senza nessuna forma di “invidia”, alla scelta di ricerca e sviluppare nuovi rami aziendali come quello dei corsi. Non ci si può mai fermare in una gestione aziendale anche se famigliare, non bisogna mai adagiarsi; ci deve essere sempre sperimentazione e ampliamento di attività, di proposte.

Ennesima cosa degna di essere sottolineata della Mesa è la generosità dei componenti della famiglia, umanamente mi è arrivato chiaro e credo che la generosità di cuore non sia scontata, anzi è un ottimo segnale di apertura e crescita.
L’anima dell’azienda per il futuro sicuramente è Roberto, carico di entusiasmo e di idee, di voglia di fare, ma Tina e Paolo sono le radici dell’azienda, c’è un perfetto bilanciamento tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, dove gli opposti si abbracciano, si completano, non si escludono.

Il forno la Mesa ha un sito web e canale Facebook come canali di comunicazione, oltre che contatto mail e telefono. Sulla pagina Facebook potete trovare tutti gli aggiornamenti sulle attività che vengono realizate.
La famiglia Bianchini è sempre disponibile ad accontentarvi, sempre aperta a idee nuove.
Per concludere ciò che rappresenta il forno La Mesa è : serietà, semplicità, innovazione, tradizione, senso della rete, entusiasmo, apertura mentale e umana e qualità.
Il forno La Mesa è un forno dove cuore, professionalità e prospettive sono in cerchio assieme in contatto.

Inoltre ho assaggiato molti dei loro prodotti e vi posso dire che sono tutti meravigliosi .
Non vi resta se siete in terra polesana che passare a trovarli dopo aver preso contatto, vedrete che mi sarete d’accordo con ciò che ho descritto 🙂 .
Quattro chiacchere con Patrizia Seren dell’Alveare di Patty di Rovigo
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti, Curiosità e Tradizioni/da taralluccivinoL’articolo che a cui mi piace dare spazio oggi è l’intervista che ho fatto alla nostra Patrizia Seren, una donna carichissima di energia a capo dell’Alveare che dice sì di Rovigo.
L’alveare di Patty di Rovigo è una bella realtà che fa parte della rete nazionale dell’Alveare che dice sì.
L’Alveare nasce in Francia nel 2011 come idea per tornare a dare valore ai vecchi mercati rionali dove il cittadicno si incontrava con il produttore, ed è un sistema che permette a tutti coloro che sono animati dall’esigenza e attenzione al mangiare sano, di acquistare on line prodotti di qualità e autentici da produttori locali e regionali che sono inseriti e gestiti dall’alveare a cui fanno capo.
Ogni settimana in un giorno stabilito viene aperta la piattaforma per l’acquisto di prodotti inseriti settimanalmente nel paniere pronti per essere acquistati. Una volta fatta la scelta e convalidato l’acquisto si attende la chiusura della vendita e nel giorno stabilito si può andare alla sede dell’alveare per poter ritirare quello che si è comprato avendo così la possibilità di conoscere personalmente anche i produttori lì presenti.
La cosa buona è sia di poter acquistare comodamente da casa ( tra tutti gli impegni che si hanno ) che di poter acquistare prodotti a km 0 di qualità del territorio circostante o di altri produttori legati a zone tipiche Italiane anche se un po’ distanti, tutte aziende che sono state visitate dai singoli gestori che ne hanno valutato la bontà sia in termini di condivisione etica del progetto, che di bontà del prodotto stesso. Tutto ciò è poi ritirabile nel punto di distribuzione dove convergono tutte le aziende che partecipano al progetto senza dover andare singolarmente dai vari produttori, che possono essere distanti l’uno dall’altro. Questo modello di Comunity e di incontro da modo di poter parlare con i produttori e capire la tipicità di quello che è acquistato e soddisfare la propria curiosità umana.
La sede nuova dell’alveare da fine anno non sarà pìù presso il DuomoLab dal quale era partito il 14 Giugno del 2017 insieme a Giorgia Lavezzo, ma si rinnova con nuovo mone e nuovo punto di distribuzione diventato appunto l’Alveare di Patty in questo fine 2018.
Ogni alveare in base al territorio a cui fa capo, riunisce aziende scelte e visitate dal gestore dell’alveare.
Dalle parole di Patrizia si capisce ci saranno molte novità per il 2019; la sede nuova per prima cosa permetterà logisticamente di avere più spazio per il parcheggio per i clienti, rispetto alla zona in , centro storico. Inoltre la location che unirà alle iniziative da Alveare a quelle ludiche, essendo la sede dell’associazione no profit di modellismo Rovigo Slotcar club.
Ma ora veniamo all’intervista con Patrizia all’alba dell’inaugurazione della nuova sede dell’Alveare di Patty.
La sfida è iniziata nel 2017 con l’alveare in terra Polesana prima ad Adria, poi Patrizia si è spostata a Rovigo.
La passione e attenzione di Patrizia per la vita della campagna, per l’ambiente e l’alimentazione sana viene intanto dalla sua famiglia di origine, Patrizia è cresciuta in campagna.
In seguito ha svolto anche un lavoro da tecnica addetta alla qualità.
Nell’avventura dell’Alveare è “finita” curiosando, cercando informazioni su internet, andando a trovare le aziende, semplicemente animata da entusiasmo e anche un po’ di sana faccia tosta.
Patrizia si è occupata personalmente della ricerca e scelta dei produttori presenti nella lista di quelle si possono trovare nel “paniere” dell’alveare, nel tempo sono cambiati, rimescolati e si sono instaurati tanti bei rapporti di amicizia con alcuni.
Il bello è quello poi, il bello sono il crearsi dei rapporti umani tra persone che hanno gli stessi valori, la stessa matrice umana.
Quello che Patrizia coglie nello stare a contatto con i produttori del territorio polesano e non solo, è la competenza tecnica che hanno nella produzione, ma il minore tempo che riescono a dedicare all’aspetto della comunicazione e del marketing della propria azienda o dei prodotti.
Anche in questo aspetto l’alveare può contribuire, oltre alla loro promozione sui canali che possiede ( sito, pagine social) , tramite l’organizzazione di eventi come cene con piatti realizzati con prodotti a km 0 delle aziende.
Per l’anno che verrà come diceva il grande Dalla, Patrizia promette e parla di tanti progetti in pentola, ma giustamente non si espone, la suspence ha sempre il suo effetto.
C’è molto di Patrizia in questo progetto che segue, c’è tutto di lei e condivide la forza, l’umiltà, il coraggio dei produttori e soprattutto li sa capire perchè proviene dallo stesso mondo e lo rispetta.
Quello che posso consigliare di provare a dare un occhio alla piattaforma dell’alveare di Patty e informarsi su cosa sia questo progetto. Poi capire se c’è la curiosità di provare a fare una spesa, scegliere qualche azienda presente nel paniere settimana settimana e un Mercoledì sera andare a ritirare la propria spese e lì vedere cosa accade umanamente dagli incontri che si fanno.
Cosa accade sulla tavola assaporando questi prodotti rispetto a quello che acquistiamo nei supermercati, cosa migliora nella nostra salute, e soprattutto il diritto di scegliere la nostra spesa secondo le nostre necessità senza necessità senza essere sucubi dei continui messaggi sublimianali che ci sommergono nell’entrare al supermecato e che ci portano a riempire il carrello di prodotti non necessari.
Dalle parole di Patrizia arriva che la tendenza di attenzione a questo tipo di realtà virtuali nei giovani è più spiccata, l’acquisto on line riesce più facile. Ma non non è detto non possa coinvolgere altre fasce di età, visto che ormai l’uso di internet è sempre più comune.
Sottolineando che non si tratta solo di un acquisto on line e punto.
C’è’ molto di più dietro.
Patrizia si rende conto che la mentalità polesana dei clienti è un po’ restia a farsi coinvolgere da progetti del genere, ma non demorde e continua a credere con giusta causa al progetto dell’Alveare di Patty.
I momenti di sconforto ci sono stati, ma la voglia di dare respiro a qualcosa di corale, non individuale che si muove per il bene comune, la anima e le dà forza.
Che dire, provate ad aprire la mente e il cuore e provate a seguire l’Alveare di Patty sul sito iscrivendovi in modo che ogni settimana riceviate una mail che vi aggiorna su cosa potreste acquistare. E’ tutto molto semplice e chiaro, cadenzato. Bisogna come tutto provare e poi giudicare e farsi una propria idea.
Ma sono convinta non rimarrete delusi, scommettiamo?
L’Alveare di Patty ha inaugurato la sua sede il 2 Dicembre 2018 in via Chiarugi 76 a Rovigo, ogni Mercoledì sera nel tardo pomeriggio troverete Patrizia lì, magari fate un salto lì per conoscerla, con amore e entusiasmo risponderà a tutte le vostre domande e curiosità.
Condivido e promuovo con piacere questo progetto di corale attenzione per una corretta alimentazione, rispetto dell’ambiente, della tradizione contadina, dei valori sani e belli; diciamolo la gente che lavora a contatto con la terra e i prodotti che ricava dalla terra è gente serena e con tempi di vivibilità più saggi e felici 🙂 .
Perchè non farsi coinvolgere da tutto ciò? Il massimo che può fare è giovare gravemente alla salute 😉 .
Alla scoperta della città dell’armonia : la Valdagno vicentina
/4 Commenti/in Viaggio/da taralluccivinoDall’inizio ho sempre cercato di dare a Tarallucci&Vino l’atmosfera di un luogo dove si incontrassero immagini, parole, emozioni che rappresentassero storie di produttori e di prodotti.
Questa volta in modo originale, Tarallucci&Vino vuole essere la cornice di un articolo che parli della valorizzazione turistica di un paese come Valdagno, paese in provincia vicentina.
Valdagno è un paese fuori dai circuiti turistici di massa della zona vicentina, ricca di ville palladiane, bellezze artistiche e culturali.
Mi è capitato di entrare in contatto con questa realtà poco conosciuta, grazie a Matteo Costa, mio ex compagno di studi universitari, svolti a Padova qualche anno fa.
Matteo oggi svolge il ruolo di guida turistica autorizzata per Vicenza, provincia e ville venete.
Matteo è una persona appassionata al suo lavoro e quando mi ha chiesto di raggiungerlo e scrivere qualcosa per promuovere Valdagno con il mio blog, mi sono detta “Perche no?”:); come tutte le cose più riuscite, la spontaneità vince sempre.
Quindi la missione Valdagno ha avuto incipit.
Accompagnata dalla mia guida sapiente ho scoperto il valore di questo piccolo comune vicentino, che non è così piccolo per la storia e peso di ciò che è stato realizzato qui.
Valdagno oltre essere un paese ridente nella campagna vicentina, racchiude in se’ la storia non solo di un’azienda storica del tessile italiano, ma anche un modello di città sociale in tempi in cui ciò era sicuramente all’avanguardia.
A Valdagno ha sede la Marzotto una delle aziende principali del tessile italiano, fondata da Luigi Marzotto nel 1836.
Luigi Marzotto è stato un grande imprenditore e mecenate italiano. Quello che il suo discendente Gaetano ha creato non è stata solo un’impresa, ma anche un modello in fase pre fascista di città sociale.
Al di là delle ricostruzioni e degli eventi storici di quegli anni, ciò che mi ha colpito sinceramente è come il signor Gaetano Marzotto sia riuscito a creare e realizzare un’intera città per i suoi lavoratori che permettesse loro di vivere con agio e benessere.
Gli operai della Marzotto non erano solo dei lavoratori per lui, ma persone che necessitavano e meritavano una buona qualità di vita.
Nella planimetria realizzata della città dell’armonia, si può vedere cosa sia stato ideato e progettato.
Non solo fu costruita l’area abitativa per gli operai e i dirigenti dell’azienda, ma anche tutto ciò che era funzionale alla vivibilità buona di chi lavorava in Marzotto.
Da un teatro che organizzava rassegne di qualità con ospiti di prestigio, ad asili per i bimbi dei lavoratori, alle case di riposo. C’erano locali di riunione per il tempo libero, negozi di alimentari, la bocciofila. C’era la scuola di musica con insegnanti famosi che venivano coinvolti grazie alle conoscenze di Luigi Marzotto e della sua famiglia.
C’erano addirittura tutti servizi sia sanitari che sociali bel strutturati come una piscina e strutture per attività sportive.
Si racconta che i lavoratori della Marzotto venissero pagati con dei salari sopra la media di pari qualifica nel territorio italiano, perche Luigi Marzotto voleva che avessero un benessere tale che fuori da Valdagno potessero avere un buon potere d’acquisto e non gli venisse l’idea di cambiare azienda per migliorare la propria situazione.
Ogni cosa era pensata e studiata.
Luigi Marzotto ha creato non solo quindi qualità a livello aziendale, ma anche un modello da riproporre.
Molti degli edifici costruiti per la città dell’armonia, sono ancora oggi utilizzati con la stessa finalità del tempo come l’asilo e la casa di riposo. (qui dove ora sono ospiti coloro che ci lavoravano magari in quegli anni).
Mentre passeggi per la città, sotto i portici che erano il punto di ritrovo nelle giornate piovose invernali, osservi nella pavimentazione o sulle pareti disegni che riproducono in simboli gli strumenti di lavoro in azienda e richiami a cosa fosse la Marzotto.
E’ chiaro uno studio ideologico oltre che aziendale e sociale in tutto ciò.
Altra cosa che mi ha colpito è la spinta e la fiducia che c’è nella popolazione valdagnese, nella valorizzazione di tutto ciò che è stata ed è Valdagno; ci sono progetti molto belli che vengono realizzati per non dimenticare e promuovere la memoria di ciò che c’era.
Nella parte residenziale della vecchia Valdagno, che ricorda con edifici le città signorili e evolute di quegli anni come Milano, c’è un area verde, un parco molto bello oggi utilizzato e valorizzato. Quest’area nel primo progetto sarebbe dovuto diventare la residenza della famiglia Valdagno, con una esuberanza nello stile architettonico e scenografico.
La cosa poi per motivi personali fu abbandonata, ma visitando l’area è possibile averne un’idea e meravigliarsi.
Al di la’ della presenza dell’azienda Marzotto, i cui locali sono utilizzati per buona parte per uffici amministrativi e conoscere cosa fosse la Città dell’Armonia, mi ha entusiasmato il passaggio tra passato e presente che si uniscono passeggiando per le strade del paese. Almeno a me questo è giunto e l’ho sentito bene.
Nei viaggi che compio una delle cose che colpisce e attira alcune delle mie curiosità sono i produttori del territorio; anche a Valdagno ho avuto il piacere di conoscerne uno, famoso nella zona: il liquorificio Carlotto.
Carlotto è una bottega storica non solo di Valdagno ma della zona, ci sono persone che da Vicenza stessa vengono per fare il famoso aperitivo con il famoso BiancoRosso.
Carlotto è bottega storica che parla di tradizione e passione per ciò che viene qui realizzato, tra gli scaffali è possibili vedere i numerosi prodotti che qui vengono fatti.
Carlotto merita una visita se siete dalle parti di Valdagno, vicino alla Bottega storica si trova il punto vendita dove potrete acquistare i distillati che vi piacciono o che avete assaggiato nella bottega. Possono diventare dei regali da fare per le persone a voi care e perchè no, anche per voi stessi.
Quello che posso dire è che Valdagno è un paese da scoprire, da conoscere; magari è fuori dai circuiti turistici più classici e proprio per questo a mio avviso merita di essere visitato.
Sarà che io promuovo molto il turismo dei posti meno conosciuti, che spesso hanno da svelare e trasmettere tanta bellezze e stimoli nuovi e inaspettati.
Tarallucci&Vino vi consiglia Valdagno e sponsorizza questa realtà, l’amministrazione e il resto del paese vi saprà accogliere con piacere e entusiasmo.
Gli Orticelli di Giulia : un laboratorio biologico, sociale e ambientalista immerso nella natura
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti/da taralluccivinoUna cosa che mi piace del progetto Tarallucci e Vino è la possibilità che mi dà di trovare realtà dell’ambito agricolo create dai giovani.
Gli Orticelli di Giulia è un’azienda agricola biologica situata ad Adria (Ro) creata da Giulia e suo marito Riccardo.
Gli Orticelli di Giulia è stata immaginata come un “laboratorio” che potesse far sperimentare insieme la cura per l’ambiente, la produzione di cibo sano, l’inclusione sociale e l’alleanza tra produttori e consumatori.
L’avventura di questa giovane coppia è iniziata nel 2014, dopo esperienze di vita e studio in Brasile che hanno portato a un grande bisogno di cambiamento e giustizia sociale.
Nel 2014 hanno deciso di usare i tre ettari del terreno dei nonni di Giulia per questo progetto; questo terreno era stato coltivato sempre a seminativo, per questo Giulia e Riccardo hanno deciso di creare un forte legame col territorio in modo da evitare completamente la dipendenza dalla grande distribuzione vendendo direttamente i nostri prodotti al consumatore.
Il primo passo è stato destinare ad orti urbani una parte del terreno. Il progetto, condiviso col Circolo Acli Carbonara di Adria, rispondeva ad una esigenza sentita da tempo in città non essendoci spazi simili sul territorio.
Contemporaneamente hanno piantato 200 alberi da frutto di quasi 100 varietà antiche e hanno iniziato la produzione di ortaggi cercando nella biodiversità un alleato per i ridurre i rischi derivanti dai cambiamenti climatici.
Per risparmiare acqua hanno scelto di realizzare minime lavorazioni, in questo modo aumentava la fertilità del terreno e diminuiva il consumo di carburante.
Successivamente è nata l’esigenza di uno stabile ad uso magazzino, punto vendita e aula didattica a supporto delle loro attività. Riccardo e Giulia mettendo a frutto le loro esperienze di direttore dei lavori edili e architetto maturate precedentemente, si sono avventurati nell’autocostruzione di una casa in paglia. Si avete capito bene !
A Gennaio 2015 hanno deciso di prefabbricare le pareti in modo da velocizzarsi per la primavera; il cantiere è stata un’opportunità per loro di riscoprire materiale naturali e tecniche costruttive locali, ma hanno dato anche la possibilità di avvicinare molti giovani come ad esempio la scuola edile di Rovigo e un laureando in ingegneria ambientale che ha deciso di utilizzare il fabbricato degli Orticelli per la sua tesi di laurea studiandone la sostenibilità dal punto di vista del ciclo di vita dei materiali utilizzati ( legno, paglia, terra, calce).
L’unione di questi elementi ha dato luogo ad un edificio estremamente confortevole e con ottime prestazioni energetiche tanto da non essere necessario alcun impianto di raffrescamento e riscaldamento.
Ma questo non era sufficiente però a rispondere all’altra sfida che è quella dell’approvvigionamento di energia.
Giulia e Riccardo sono partiti da un piccolo impianto fotovoltaico che potesse alimentare la pompa dell’irrigazione a goccia della loro azienda e a servizio dei 16 orti urbani, per poi proseguire con l’installazione di un secondo impianto con il quale fanno funzionare la pompa di calore che produce acqua calda, l’illuminazione e i frigoriferi durante l’estate.
Per entrambe le situazioni questa giovane coppia audace, ha deciso di restare completamente staccati dalle reti nazionali ( gas e luce) e utilizzare solamente elettricità autoprodotta; questo chiaramente necessita un uso più consapevole delle risorse e della programmazione, ma è un modo che aiuta ad avvicinarsi a qualcosa che ci sfugge, cioè che le risorse sono limitate e perchè tutti possono goderne è necessario utilizzarle in modo più intelligente.
Nel 2018 è terminato il percorso di certificazione all’Agricoltura Biologica per ortaggi e frutta intrapreso nel 2015 con ICEA .
IL 26 Marzo a Rovigo Gli Orticelli di Giulia ha ricevuto il riconoscimento dal Treno Verde di Legambiente, che li ha inseriti nel dossier “rinnovabili” che raccoglie le buone pratiche di provati e enti pubblici nella direzione di un futuro 100% rinnovabile.
IL 5 Maggio c’è stata l’inaugurazione dell’attività con un evento molto interessante che ha avuto un buon richiamo di riscontro.
Durante il recente periodo di attività Giulia e Riccardo sono venuti a contatto con i problemi di integrazione che investono le diverse realtà dalla disabilità psichica ( tramite associazioni come Down Dadi e Attivamente) al reinserimento sociale di migranti vittime di tratta ( progetto regionale N.A. Ve). Si sono resi conto che l’ambiente agricolo così organizzato consente di valorizzare le persone marginalizzate per questo motivo si stanno orientando verso percorsi strutturati di fattoria sociale.
Ci sono tanti progetti per il futuro che questa coppia ha, orientati per l’avvio dei percorsi di Fattoria Didattica appunto focalizzati sui temi della biodiversità, del risparmio energetico e dei materiali naturali utilizzati in edilizia.
Altro progetto in cantiere è quello del fabbricato con il tetto verde che migliorerà le prestazioni dell’edificio nel periodo estivo e contribuirà a contrastare il fenomeno delle bombe d’acqua rallentando l’apporto di acqua alla rete irrigua.
E poi c’è il progetto della mobilità sostenibile, per venire incontro alle esigenze dei clienti Giulia e Riccardo stanno costruendo un servizio di consegna a domicilio utilizzando una cargo bike elettrica da ricaricare attaverso gli impianti citati.
Ma quante belle iniziative e stimoli ci sono agli Orticelli di Giulia?? Tantissime.
E’ un luogo immerso nella natura dove non solo puoi acquistare prodotti biologici provenienti dalla terra davanti a voi, ma ci si può anche immergere in una dimensione di pace e oasi di natura incontaminata, dove potete portare anche i vostri bimbi per regalarvi dei momenti di relax con un piacere dello stare assieme più sano.
Vi consiglio di visitare questa azienda di persona, tutte le informazioni le trovate sul loro sito insieme agli orari di apertura. Oltre il sito molto carina è anche la pagina Facebook.
Gli Orticelli di Giulia è un’oasi di natura meravigliosa, dove c’è coraggio, idee innovative e tanti progetti di rispetto per l’ambiente, per l’alimentazione sana e per il bene comune.
Giulia e Riccardo sono un modello di influenza culturale positiva assolutamente!
La Lumaca Polesana: nella lentezza si nasconde la meraviglia
/0 Commenti/in Aziende e Prodotti/da taralluccivinoLa Lumaca Polesana e Roberta Pellegrini sono state tra gli incontri che più mi hanno colpito per la semplicità di approccio, il contatto con la natura e la pazienza e amore che Roberta mi ha trasmesso per le sue lumache.
Ho trascorso con Roberta una mattinata nella campagna di San Martino di Venezze (Ro) qualche settimana fa e le ore passate assieme sono state motivo di interessante apertura verso un mondo a me sconosciuto: il mondo delle lumache.
L’attività di Roberta è iniziata qualche anno fa, con investimenti economici, di tempo e tanta passione e forza in questo progetto.
Mi è capitato di conoscere Roberta tramite l’Alveare che dice sì di Rovigo qualche mese fa, ed è una persona che mi ha sempre colpito per la sua dolcezza.
La tipologia di lumache che Roberta alleva è l’Aspersa Muller. Dopo un periodo di formazione nella terra siciliana da allevatori di questo tipo di lumaca, ha deciso di dedicarsi a loro.
Quando sono stata nel pezzo di campagna dove ha sede l’allevamento biologico, oltre al brulicare di lumache tra le piante di bietola e colza, mi ha colpito molto l’ecosistema naturale che si è creato o si è cercato di creare per dare l’ambiente migliore per la crescita e la riproduzione di lumache. C’erano molte farfalle bianche che volavano nell’area che però Roberta mi ha spiegato che sono infestanti per le lumache, perché bucano le foglie che sono loro nutrimento.
Ho potuto vedere da vicino molte lumachine piccole, che nel giro di qualche mese diventano grandi e quelle sono bellissime. Alcune erano in fase riproduttiva, contrariamente al periodo usuale per loro, gli sbalzi climatici di quest’estate hanno scombinato un po’ di cose.
Quando vedi una lumaca in mano è come vedere un piccolo miracolo, basta sollecitarla con il dito intorno al bordo del guscio e piano piano esce fuori con le sue antennine.
Per capire quando una lumaca è pronta per essere utilizzata per la produzione di derivati dopo la spurgatura, è necessario guardare che ci sia una doppia bordatura intorno al guscio.
Il lavoro di raccolta delle lumache e poi derivante spurgatura è molto impegnativo, le lumache vengono messe in alcune casse dove avviene il processo.
Una volta spurgate, Roberta le invia a due laboratori che realizzano dei derivati interessanti a livello di cosmetica e alimentare.
Per quanto riguarda la cosmetica, Roberta ha creato un marchio Helisir de Lum insieme ad un altro allevatore del veronese; in un laboratorio vengono prodotti cosmetici naturali al 100% e con estratto di bava di lumache. Io ho testato una crema di questo marchio come doposole e crema da corpo dopo un cammino con lo zaino fatto in Sicilia ed è stata provvidenziale, ha coccolato la mia pelle e continuo ad usarla. Sulla pagina Facebook della Lumaca Polesana o Helisir de Lum, potete trovate anche il listino prezzi e contattare Roberta per acquistali.
Altra produzione derivata dalle lumache è quella alimentare. Roberta si affida in questo caso a un laboratorio certificato CE . La carne di lumaca per chi non lo sapesse o non l’ha mai provata, è leggera e facilmente digeribile, è adatta a molte preparazioni gastronomiche ed è un alimento ricco di calcio, magnesio, fosforo e vitamine.
La Lumaca Polesana è stata negli ultimi anni la prima azienda in Polesine ad allevare lumache a ciclo biologico naturale con produzione di loro derivati. La Lumaca Polesana fa parte delle Coldiretti ed è socia di Slow Food.
Quello che mi sento di dire è di provare a trovare Roberta presso la sua attività, sarà lieta di accogliervi contattandola prima. Se vi è impossibile passare di persona ci sono tutti i riferimenti sul sito della Lumaca Polesana o sulla pagina Facebook.
Roberta e la Lumaca Polesana sono sicuramente da sostenere e lo faccio con tanto piacere.
Perché mi potreste chiedere? Io ci vedo intanto un’azienda piccola ma in espansione con buoni valori e soprattutto sani. Un’attività a contatto con la natura è qualcosa che di solito viene cresciuta da persone concrete, sane e semplici, con grande passione e pazienza. Questo l’ho trovato anche qui.
Roberta è una donna amorevole, testarda, tenace che ha deciso di dedicarsi a questo tipo di prodotto e cerca di offrire il meglio sia alle sue lumache, ma anche a tutti noi con i prodotti che fa realizzare.
Poi promuovo Roberta perché ha la sua unicità sul territorio ed è coraggiosa a portarla avanti.
Più mi trovo a contatto con aziende agricole e produttori, più mi rendo conto di quanta bellezza c’è in questo mondo sia per l’umanità speciale che incontri, sia per la meraviglia che la natura sa rivelarti.