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La Lumaca Polesana: nella lentezza si nasconde la meraviglia

La Lumaca Polesana e Roberta Pellegrini sono state tra gli incontri che più mi hanno colpito per la semplicità di approccio, il contatto con la natura e la pazienza e amore che Roberta mi ha trasmesso per le sue lumache.

Ho trascorso con Roberta una mattinata nella campagna di San Martino di Venezze (Ro) qualche settimana fa e le ore passate assieme sono state motivo di interessante apertura verso un mondo a me sconosciuto:  il mondo delle lumache.

L’attività di Roberta è iniziata qualche anno fa, con investimenti economici, di tempo e tanta passione e forza in questo progetto.

Mi è capitato di conoscere Roberta tramite l’Alveare che dice sì di Rovigo qualche mese fa,  ed è una persona che mi ha sempre colpito per la sua dolcezza.

La tipologia di lumache che Roberta alleva è l’Aspersa Muller. Dopo un periodo di formazione nella terra siciliana da allevatori di questo tipo di lumaca, ha deciso di dedicarsi a loro.

Quando sono stata nel pezzo di campagna dove ha sede l’allevamento biologico, oltre al brulicare di lumache tra le piante di bietola e colza, mi ha colpito molto l’ecosistema naturale che si è creato o si è cercato di creare per dare l’ambiente migliore per la crescita e la riproduzione di lumache. C’erano molte farfalle bianche che volavano nell’area che però Roberta mi ha spiegato che sono infestanti per le lumache, perché bucano le foglie che sono loro nutrimento.

Ho potuto vedere da vicino molte lumachine piccole, che nel giro di qualche mese diventano grandi e quelle sono bellissime. Alcune erano in fase riproduttiva, contrariamente al periodo usuale per loro, gli sbalzi climatici di quest’estate hanno scombinato un po’ di cose.

Quando vedi una lumaca in mano è come vedere un piccolo miracolo, basta sollecitarla con il dito intorno al bordo del guscio e piano piano esce fuori con le sue antennine.

Per capire quando una lumaca è pronta per essere utilizzata per la produzione di derivati dopo la spurgatura, è necessario guardare che ci sia una doppia bordatura intorno al guscio.

Il lavoro di raccolta delle lumache e poi derivante spurgatura è molto impegnativo, le lumache vengono messe in alcune casse dove avviene il processo.

Una volta spurgate, Roberta le invia a due laboratori che realizzano dei derivati interessanti a livello di cosmetica e alimentare.

Per quanto riguarda la cosmetica, Roberta ha creato un marchio Helisir de Lum insieme ad un altro allevatore del veronese; in un laboratorio  vengono prodotti cosmetici naturali al 100%  e con estratto di bava di lumache. Io ho testato una crema di questo marchio come doposole e crema da corpo dopo un cammino con lo zaino fatto in Sicilia ed è stata provvidenziale, ha coccolato la mia pelle e continuo ad usarla. Sulla pagina Facebook della Lumaca Polesana o Helisir de Lum, potete trovate anche il listino prezzi e contattare Roberta per acquistali.

Altra produzione derivata dalle lumache è quella alimentare. Roberta si affida in questo caso a un laboratorio certificato CE . La carne di lumaca per chi non lo sapesse o non l’ha mai provata, è leggera e facilmente digeribile, è adatta a molte preparazioni gastronomiche ed è un alimento ricco di calcio, magnesio, fosforo e vitamine.

La Lumaca Polesana è  stata negli ultimi anni la prima azienda in Polesine ad  allevare  lumache a ciclo biologico naturale con produzione di loro  derivati. La Lumaca Polesana fa parte delle Coldiretti ed è socia di Slow Food.

Quello che mi sento di dire è di provare a trovare Roberta presso la sua attività, sarà lieta di accogliervi contattandola prima. Se vi è impossibile passare di persona ci sono tutti i riferimenti sul sito della Lumaca Polesana o sulla pagina Facebook.

Roberta e la Lumaca Polesana sono sicuramente da sostenere e lo faccio con tanto piacere.

Perché mi potreste chiedere? Io ci vedo intanto un’azienda piccola ma in espansione con buoni valori e soprattutto sani. Un’attività a contatto con la natura è qualcosa che di solito viene cresciuta da persone concrete, sane e semplici, con grande passione e pazienza. Questo l’ho trovato anche qui.

Roberta è una donna amorevole, testarda, tenace che ha deciso di dedicarsi a questo tipo di prodotto e cerca di offrire il meglio sia alle sue lumache, ma anche a tutti noi con i prodotti che fa realizzare.

Poi promuovo Roberta perché ha la sua unicità sul territorio ed è coraggiosa a portarla avanti.

Più mi trovo a contatto con aziende agricole e produttori, più mi rendo conto di quanta bellezza c’è in questo mondo sia per l’umanità speciale che incontri, sia per la meraviglia che la natura sa rivelarti.

 

 

 

 

Azienda La Galassa: un’esplosione di energia!

Quando la passione per ciò che si fa’ incrocia la professionalità, l’entusiasmo, il coraggio e un pizzico di follia il risultato non può che essere  meraviglioso come quello che ho potuto vedere e assorbire dalla visita all’azienda La Galassa.

L’azienda La Galassa è in Polesine, a Gavello ( Rovigo) ed è un’oasi immersa nella natura, nel rispetto di essa e in armonia con essa in tutto.

Sono stata accolta dal vulcano Giovanna Zecchin, cuore dell’azienda e dal suo collaboratore Paolo Boreggio,  amante di  fotografia.

Quello che mi ha colpito di Giovanna e del suo modo di presentare l’azienda di famiglia dove ognuno ha un ruolo ben preciso, è stata la spontaneità e la flessibilità con una dote che io ritengo essenziale, la sincerità.

L’azienda La Galassa produce prodotti della terra con una grande attenzione al biologico, passando attraverso il sistema integrato che io non conoscevo. Ho percepito la difficoltà di tutelare e di arrivare a certi risultati. Risultati che non avvengono con improvvisazione  e affidandosi alla natura, ma capendola tramite tentativi e studi affidati ad esperti che aiutano la Galassa a raggiungere ciò che è nella sua missione.

L’azienda La Galassa si focalizza sulla freschezza e originalità dei prodotti, cercando di sviluppare nella mentalità del consumatore l’importanza dei prodotti a km 0.

Quello che mi è piaciuto della Galassa è la versatilità e la capacità di passare da un settore di produzione o di servizi in un modo sempre accurato ed umano. Mi ha colpito la capacità di fare scelte coraggiose a volte al di là del profitto.

Alla Galassa hanno capi di bestiame di bovino di varia razza che vengono poi macellati e la carne di qualità viene venduta a Crespino in macelleria del paese o nei mercati sul territorio a cui partecipano.

La Galassa è una fattoria didattica certificata e vengono organizzati durante l’anno laboratori con le scuole e non su prenotazione per permettere ai bambini di entrare in contatto con gli animali, la natura e l’origine dei prodotti che qui vengono realizzati come le mele.

Potete dare un’occhiata al sito per capire la bellezza nella semplicità dei laboratori che vengono fatti, nella semplicità c’è la grande bellezza sempre.

La Galassa ha una vasta zona di meleti che Giovanna mi ha portato a vedere, dove ci sono qualità di mele di 4 tipi tra cui la Pink Lady e la Modì. Le mele vengono prodotte, seguite e raccolte nel rispetto della natura e dell’ecosistema che circonda l’area. Nei meleti vengono organizzati dei laboratori sensoriali bellissimi, dove i bambini toccando e abbracciando gli alberi entrano in contatto con la flora.

La Galassa ha anche uno spaccio, che in questa fase è chiuso per dei lavori di ristrutturazione dove si andranno a creare spazi per laboratori e futuri progetti da valorizzare in futuro.

C’è in ballo anche l’idea entusiasmante di creare un agriturismo e i tavoli saranno allestiti all’esterno in un’atmosfera immersa nella bellezza , non voglio svelare troppo ma quando ci sarà l’inaugurazione io ci sarò sicuramente, e voi?

Tutte le informazioni e i contatti li potete trovare sul sito di questa azienda piena di amore e di energia, dove Giovanna insieme a suo marito, ai suoi figli e i suoi collaboratori porta avanti non solo un progetto coraggioso di azienda biologica ma anche un bagaglio di valori umani etici e di vita che vanno verso un futuro migliore di vita per tutti, in equilibrio con la natura, con se’ stessi e in comunità.

Posso dire solo questo, la Galassa è un’azienda da conoscere, annusare e visitare. Dopo che l’avrete conosciuta non potrete che amarla ne sono sicura :).

 

 

 

 

Al Lavoro con le api della Bocalina!

Quando anni fa da bimba guardavo il cartone dell’ape Maia, credevo che il mondo delle api fosse come una serie di avventure guidata da una piccola ape regina in erba.

In realtà non è proprio cosi!
Crescendo si capisce come funzionano nella realtà molte cose.

La realtà di come funzioni l’organizzazione interna di un alveare mi è giunta grazie alla visita alle api della Bocalina. Con Silvia e l’azienda della Bocalina il connubio di collaborazione è ormai consolidato! 🙂
La settimana scorsa ho potuto vedere da vicino cosa sia una piccola parte del lavoro a contatto con le api, è un lavoro meticoloso, un lavoro di pazienza e di amore.
Veniamo al racconto del mio incontro con le api operose :).
Silvia mi ha accolto tra le sue numerose casette nella sede dell’azienda della Bocalina ad Adria (Ro).
Dopo essermi equipaggiata a dovere per evitare punture di api, ho affiancato Silvia al lavoro, facendo un reportage fotografico di ciò realizzava.
Silvia con fare paziente, apriva le casette delle api e controllava il punto della situazione del prodotto delle api.
Ogni casetta ha vari telai dove le api, maschi e femmine, con una loro organizzazione interna portano avanti il lavoro. Ogni casetta ha la sua ape regina, che ho imparato a distinguere un po’ alla volta.
Le api, quel giorno erano un po’ nervose, ma dato l’afa che c’era e gli sbalzi di temperatura, è da sfidare a non esserlo!
Silvia ama talmente le sue api, che è entrata in sintonia con loro, ci parla, sente cosa le infastidisce, cosa può farle stare bene, capisce come si muovono per il bene comune, quando un’ape regina per il gruppo è proficua e quando no. Silvia con passione produce il miele millefiori, nei mesi, seguendo le api al lavoro.
Silvia produce non solo miele millefiori, ma anche miele d’acacia e di coriandolo.
Se le api non producono a buon ritmo o secondo le aspettative il miele, Silvia mi ha spiegato che viene realizzata una tecnica per aiutarle, che si chiama sciamatura artificiale. Questa è una tecnica in cui l’ape regina viene spostata da una casetta ad un altra, nella casetta vecchia restano le api con l’ape regina nuova.

Quello che mi ha colpito di tutta la metà mattinata passata con Silvia è stata la grande energia che ci mette questa grande giovane donna nel “rito dell’alveare”, è stato capire come nel mondo delle api esistano delle regole che permettono loro di arrivare a un obiettivo comune.
Quello che mi ha sorpreso è vedere che la natura abbia misteri e semplicità assieme, ha tempi in cui insospettabilmente accadono miracoli.
Quello che mi ha meravigliato è che le api abbiano la capacità di sentire se c’è qualcosa che ti turba o ti agita, riescono a entrare in contatto con noi umani e saperci insegnare tantissimo.

Oltre consigliarvi di seguire l’azienda Bocalina sul loro sito e sulle pagine social Facebook e Instagram, vi consiglio di assaggiare e acquistare il buonissimo miele che qui viene realizzato, c’è bisogno di cose naturali, c’è bisogno di cose fatte con il cuore

Startup Biorfarm srls: dal produttore al consumatore con un click!

Se vi dicessi che è possibile adottare un albero mi credereste?

Esiste una startup che lo permette e si chiama Biorfarm srls; guardando il sito è possibile capire quali novità e originalità contenga questa realtà, che mi sento di promuovere.

Biorfarm srls è la prima comunità agricola virtuale nata per rivoluzionare la relazione tra le persone ed il cibo che portiamo sulla nostra tavola. E’ fondata su due pilastri, i piccoli produttori e i consumatori finali, con la volontà di voler far riscoprire il contatto con la natura, valorizzando la qualità e le tradizioni di piccoli agricoltori biologici garantendo allo stesso tempo la creazione di un sistema più sostenibile, dal punto di vista ambientale e sociale.

In pochi passaggi mi sono iscritta al sito internet; una volta iscritta ho potuto scegliere quale albero adottare o regalare tra gli agricoltori presenti e ho creato il mio campo digitale. Ho scelto un albero di limoni, situato nella bella terra siciliana a me cara; ora posso monitorare la crescita e la coltivazione dei frutti, ordinarli a domicilio o andare a raccoglierli presso l’azienda stessa; consumati i prodotti  arrivato posso riordinare dal mio albero nei periodi di raccolta.

Una volta scelto l’albero, la somma che si paga, copre la manutenzione dell’albero durante tutto l’anno e l’invio della raccolta di quell’albero. Condizione di vendita

I vantaggi di Biorfarm sono molteplici:

  1. a disposizione puoi scegliere frutta di alta qualità freschissima prodotta da agricoltori biologici selezionati;
  2. puoi avere frutta di qualità ad un prezzo giusto sia per te sia per il produttore;
  3. puoi disporre di prodotti direttamente dal campo alla tavola nel giro di 24/48 ore in base alla fase di produzione del prodotto scelto;
  4. il frutto ordinato proviene solo da aziende biologiche certificate e controllate da Biorfarm.

Le spedizioni della frutta vengono fatte in scatole con attenzione all’aspetto ambientale, quindi sono biodegradabili e smaltibili in tranquillità nel cartone o plastica.

Ho optato per i limoni  di Marsala (Tp), perchè quella siciliana è una terra che ho nel cuore dopo due viaggi compiuti aa fine 2017. E’ una terra che adoro e mi piace sostenerla e promuoverla, è una regione con odori e atmosfere magiche.

I limoni dell’azienda agricola Giambanco di Marsala sono spettacolari. Il succo è gustoso e profumato e non è acido come quello dei  limoni comprati al supermercato, la cui genuità e salubrità sono discutibili.

E con tutti questi limoni si possono fare spremute, assaporare l’acqua da bere, marmellate…e…?

Io ho deciso di fare un bel limoncello!

Ho trovato un video tutorial semplice su come si faccia il limoncello ve lo condivido con piacere Ricetta Limoncello ; guardatelo e lasciatevi trascinare dalla mia onda da alchimista.

E …salute 😉

Le orecchiette fatte a mano: quanto c’è del mio essere pugliese nel farle?

Oggi mi va di scrivere qualcosa su un prodotto tipico del territorio che mi chiama in prima fila : le orecchiette pugliesi o “cicatill’😊 detti alla lucerina.

Le orecchiette sono in tutta Italia e non solo, il simbolo della Puglia,  terra di ulivi secolari, terra rossa, di tradizione, arte, buona cucina, bel mare e soprattutto bella gente.

Ma perchè ve ne voglio parlare?

Da essa traggo le mie radici e ne vado fiera😊.

Recuperando la tradizione delle orecchiette fatte a mano, è come ripartire dalle origini.

Infatti nei miei ricordi da bambina ci sono:

  • l’immagine di mia nonna che ne faceva a dozzine con una pazienza enorme;
  •  l’odore della pasta che lavorava nella preparazione;
  •  il rumore del coltello che tagliava i pezzetti di semola lavorata e quel gesto dove con arte il pezzetto sul pollice diventa orecchietta;
  • c’è il gusto di tutte le orecchiette che mangiavo crude appena fatte e che rubavo sui vassoi che mano mano si riempivano.

In quei ricordi c’è mia nonna, c’è mia madre oggi, c’è la tradizione, c’è la terra, ci sono le radici.

Ho iniziato da poco tempo a farle, ho sentito la voglia davvero di mettermi alla prova e riprendere quel filo con la tradizione femminile pugliese.

E quando ti metti alla prova non è per nulla facile, dalla lavorazione della pasta, al mal di schiena e alle gambe per lo stare in piedi, agli occhi che si gonfiano a forza di fare lo stesso gesto ennesime volte.

Ma oltre questo cosa c’è? C’è molto altro:

  •  capire tutto l’amore  che mia nonna, mia madre, ogni donna ci mette nel prepararle;
  •  la fatica,  c’è la speranza che piacciano;
  •  la voglia di regalare qualcosa fatto a mano;
  •  la soddisfazione di vedere ciò che hai realizzato;
  •  il piacere del  sentire il calore della pasta che sotto le mani durante la lavorazione si ammorbidisce piano piano;
  •  la famiglia, il calore, la tavola imbandita, l’amore.

Infine in tutto questo c’è la donna in viaggio in me, che sta andando verso una nuova direzione.

Ecco qui la ricetta tipica pugliese da fare con le orecchiette presa da GialloZafferano.

E buon appetito!

Tarallucci e Vino: perchè proprio questo nome?

Non è stato immediato per me scegliere che nome dare  al mio sito.

Non è stato semplice trovare un nome che mi rappresentasse e nello stesso tempo mi facesse apprezzare la trasmissione di valori sani e positivi.

Come ci sono arrivata allora a queste due parole?

Cercavo parole leggere e calde assieme; poi si è accesa la lampadina nella testa e ho pensato: perchè non accostare  le due terre che rappresentano la mia natura ibrida?

Sono nata in Veneto a Rovigo, ma sono di origini pugliesi, i miei genitori sono entrambi pugliesi di Lucera (Fg).

E da lì mi sono venuti in mente due prodotti, che sono protagonisti sulla tavole di queste due regioni: i taralli per la Puglia e il vino per il Veneto.

Sono due prodotti che rappresentano la semplicità, i sapori genuini, il senso dello stare assieme e del fare due chiacchere condividendo confidenze, i profumi e le atmosfere calde.

Poi c’è un detto in Puglia , che dice ” Buttala a tarallucc e vin”, cioè quando una situazione genera un pò di tensione o di difficoltà, per sdramatizzare la si butta in leggerezza, cercando di dialogare davanti a un bicchiere di vino e qualche tarallo, così che la soluzione viene poi da sè.

“Tarallucci e vino” è poi evocativo di calore, di convivialità, di immagini di esperienze piacevoli e di racconti, come il mio blog, un diario fotografico di viaggi dove fanno da padrone i piatti e i prodotti del territorio italiano e i produttori dei prodotti, con le loro storie umane, di coraggio e racconti di fatica, ma storie di vita.