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Laboratorio esperienziale a base di biscotti e pane: ecco Ceglie Messapica a tavola con amore

 

Se c’è una cosa che ho imparato a capire di un territorio  è che la cosa migliore che puoi fare per capirlo è tramite chi lo vive, stando con loro, con le loro abitudini, i loro racconti, le loro storie, i sorrisi, le problematiche e perché no le loro ricette, come in questo caso.

Ho passato qualche giorno in Val d’Itria, in Puglia, nel territorio brindisino famosa per i trulli diffusi nella campagne, gli ulivi secolari, la terra rosa, i borghi graziosi in pietra bianca, la cortesia della gente brindisina, la luce in cielo che irradia tutto e il mare cristallino della costa adriatica tra oasi naturali e natura meravigliosa.

Ostuni (Br)

In questi giorni di un Ottobre estivo, ho potuto godere di giornate bellissime, esplorando il territorio, i borghi come Ostuni, Locorotondo, Cisternino e Ceglie Messapica, dove ho pernottato.

Locorotondo (Br)

Ceglie Messapica è davvero incantevole, merita di essere visitata con i suoi vicoli storici, la gente sempre con il sorriso in viso e i prodotti locali da assaggiare come il panino cegliese e i biscotti cegliesi.

Ceglie Messapica (Br)

Molti dei prodotti della tavola di Ceglie sono prodotti presidio Slow Food.

La mia curiosità, che mi muove sempre, era intenzionata a mettersi alla prova con un laboratorio, dove potesse essere possibile mettere le mani in “pasta” e realizzare qualche prodotto territoriale.

Sono riuscita a trovare la situazione adatta grazie all’aiuto di una cara amica, Daniela Trisolino, architetta creatrice dello spazio Isa a Ceglie e presidente del presidio Libera del paese da poco. Tramite i suoi contatti è riuscita a trovare una situazione famigliare in cui fare un laboratorio a casa di massaie meravigliose cegliesi.

Il turismo esperienziale lì ha preso piede, il contatto con le persone del territorio hanno dato a uno spazio in cui si è prodotto pane e biscotti, una connotazione piacevolissima.

E ora passiamo a cosa è stato prodotto: pane di semola condito con semi naturali misti e i biscotti di Ceglie Messapica, prodotto presidio Slow food.

Le insegnanti del laboratorio sono state Elvira e Anna, cegliesi doc.          

Anna

Luogo del momento di condivisione culinaria è stato a casa di Elvira, nella sua depandance bellissima piena di luce e di sensazioni amorevoli.

Siamo partite dal produrre del buonissimo pane con semola pugliese e semi di vario genere per condirlo, il tutto condotto dalle abili mani di Anna Vitale, che è l’esperta” del produrre il pane cegliese, il tutto condotto con amore; le sue mani creavano, impastavano, davano forma  a tre forme di pane che poi sono state messe a lievitare.

Il pane in lievitazione

Siamo passati poi ai  biscotti cegliesi, gustosissimi e che rendono merito a Ceglie Messapica sulla tavola in tutto il territorio della Val d’Itria.

Questi biscotti non sono solo deliziosi ma parlano nella preparazione e poi nel palato dei prodotti del brindisino e della Puglia.

Le mandorle

La base dei biscotti sono le mandorle, che vengono in parte tostate e macinate  a mano con la bottiglia per trasformarle nella farina di mandorle, la base dei biscotti.

Sui biscotti l’esperta era Elvira, che ci ha seguito e amorevolmente insegnato i suoi segreti. Le mandorle erano dei mandorli della campagna della famiglia di Elvira, quindi biologiche del tutto.

Dopo la macinatura delle mandorle, si aggiunge all’impasto da lavorare del succo di limone, un bicchiere di caffè, uno di liquore Strega, un po’ di zucchero e delle uova.

Il tutto viene impastato a mano e lavorato fino a che si arriva a dare forma ai biscotti, realizzando dei cordoni che allungati come un salame a due a due diventano il “sopra” e “sotto” del biscotto.

In una delle due parti viene incavata una parte per fare spazio alla marmellata di ciliegie o amarene, in questo caso marmellata fatta in casa, e  che ve lo dico a fare era squisita.

Una volta messa la marmellata, la parte sottostante viene ricoperta con la parte simmetrica sopra, il tutto viene compattato e si tagliano i pezzi dei biscotti, che prendono sempre più forma.

I biscotti vengono  messi in una teglia in forno e si aspetta impazienti la cottura.

Mi sono cimentata con impegno insieme ad Anna nella realizzazione dei biscotti, ma devo dire che metterci mano, è stato fortemente terapeutico, rilassante.

I biscotti pronti prima di essere infornati

 Durante la cottura dei biscotti, siamo tornate ad occuparci del pane, che lievitato era pronto per essere infornato.

Il pane lievitato

Tra biscotti e pane in forno, non riesco a descrivervi il profumo che si è diffuso nella cucina, un tepore olfattivo delizioso.

Cotti sia i biscotti e poi il pane, la merenda era tutta lì pronta calda calda;  i biscotti prodotti erano deliziosi, ma anche il pane condito parte con olio biologico, pomodoro e parte con marmellata di amarene rimasta non era niente male, anzi era una goduria pazzesca.

pane cotto

Questo laboratorio è stato tutto questo, ma è stato soprattutto condivisione, risate, intimità, mani che si aiutavano, consigli, creatività, tradizione, cuore e senso della rete tra tutte noi lì presenti.

Biscotti pronti

E’ stata un’esperienza molto bella, che  consiglio e spero di rifare.                                

Spero di tornare presto in val d’Itria e nella mia bella Puglia, terra delle mie origini, terra da scoprire, dove ogni provincia parla a sé, dove la gente è cordiale e ha voglia di accoglierti; dove la natura è dai colori accesi e il profumo dell’aria sa di terra rossa e ulivi.

Olive biologiche conservate con tecnica antica: calce e cenere

Vi condivido un link sulla realizzazione dei biscotti di Ceglie, per provare a realizzarli.

Ringrazio Elvira e Anna Vitale per questo bel pomeriggio esperienziale regalato a me e mia madre,  e ringrazio Daniela Trisolino per questa bella situazione che è riuscita a trovarmi,  è stata proprio come la cercavo, è stato un angolo di vita domestica cegliese da accogliere  e portarsi a casa.

I melograni

 

Vuoi il vero pan biscotto polesano? Lo trovi al Panificio Domeghetti

La mia passione per i viaggi mi porta spesso  a scovare realtà agroalimentari e non solo in giro per l’Italia, ma  anche nel luogo dove vivo mi ritrovo a contatto con tipicità territoriali di tutto rispetto.

La terra polesana possiede vari prodotti locali, igp e dop di indubbia qualità; accanto  a queste perle ci sono prodotti tipicamente polesani come il pan biscotto.

La realtà che ho trovato legata al pan biscotto e di cui vi voglio raccontare è il Panificio di Domeneghetti di Loreo (Ro).

Questo forno mi è stato indicato dietro una mia richiesta di una realtà artigianale e umana.

Così è stato l’incontro con Roberto e Roberta Domeneghetti, fratello e sorella che gestiscono il forno di famiglia, appartenuto prima al padre e prima ancora al nonno. L’attività appartiene alla famiglia dal 1957.

Quindi il panificio è un’attività di circa 60 anni di produzione.

Sono stata accolta da Roberto con le mani in pasta nel vero senso della parola e da Roberta, più impegnata nella gestione del punto vendita e nel contatto con il pubblico .

 Il forno non produce solo pan biscotto, ma anche panficati vari, grissini, impasti integrali e con lavorazioni attente  alle ricerche alimentari vegane o con ingredienti salutari come la curcuma.

Durante la mia visita ho avuto il piacere di vedere i ragazzi ( uno dei due è il figlio di Roberto) addetti alla produzione del pane all’opera, ho potuto annusare l’odore di farina, vedere le mani all’opera, osservare i vari  tipi di panificati in produzione, capire come sia l’organizzazione di un forno nel backstage nella routine quotidiana.

Ho potuto osservare e godere della famigliarità nel punto vendita antistante il laboratorio di produzione, dove Roberta fa da padrona.

Il forno Domeneghetti è un punto di riferimento per la spesa delle famiglie del paese, la posizione del forno agevola poi le spese quotidiane della comunità, il negozio è in pieno centro del paese.

Il forno partecipa alle iniziative locali per promuovere il suo pan biscotto e tutte le sue creazioni, tra le quali la festa del pane di Loreo che si svolge ogni anno verso fine Giugno.

Il punto vendita è aperto tutte le mattine dal Lunedì al Sabato mattina.

I prodotti dell’azienda vengono venduti anche in altre località polesane come Rosolina, Porto Viro o Volto.

Una cosa interessante è stata notare che nel punto vendita è possibile trovare una serie di prodotti polesani, il senso della rete con altre realtà locali come per il riso del delta o la polenta gialla e bianca.

Mi è piaciuto apprendere dai racconti di Roberta alcuni aneddoti legati al pan biscotto e alla sua forma circolare, che era fatta appositamente in questo modo per essere infilata nella cinture dei contadini o lavoratori e  essere disponibile facilmente per essere  mangiata nei momenti di pausa.

Come canali di comunicazione il forno possiede la pagina Facebook e i contatti telefonici del punto vendita e dei due fratelli Domeneghetti.

Potete trovare i prodotti del Forno Domeneghetti presso il punto di vendita, dal pane fresco, al pan biscotto, a grissini e pizze e panificati di qualità.

Ora non manca che andare a conoscerli e assaggiare le golsosità che qui potete trovare.

Grazie alla famiglia Domeneghetti per l’ospitalità e la disponibilità ricevuta per conoscere il vostro forno, la vostra produzione e il famoso pan biscotto di Loreo.

Il pan biscotto racchiude la semplicità del territorio polesano a tavola, dove basta poco per creare condivisione, buona tavola e aggregazione.

Mi piace promuovere i sapori territoriali, perché credo che da lì possiamo provare a  ripartire per trovare contatto con il territorio, tornando alle origini, rincontriamo i veri valori e chi ne è portavoce, andando in contatto con chi li concretizza tutti i giorni con fatica e passione.

Bio Forno dei Colli Euganei: dove la qualità croccante viene arricchita dall’etica.

Una delle cose che muove maggiormente Tarallucci&Vino è la passione per i viaggi e l’incontro, il viaggio nella natura, nelle esperienze, nell’umanità e nei bei valori.

L’incontro con Vicenzo e il Forno Bio dei Colli Euganei a Galzignano (Pd), è avvenuto in un primo momento in un modo alternativo. Ho incontrato Vincenzo ascoltando in realtà la sua storia in una puntata di un  programma tv, Todo Cambia su Rai 3.

La sua storia mi ha molto colpito, tante cose di quella storia in realtà come: il coraggio di aver scelto di cambiare totalmente vita lasciando un lavoro di successo e “sicuro” per uno meno certo e di rischi più palpabili, la passione per ciò che produce e ogni giorno porta avanti, la semplicità delle sue parole ma profonde, piene di consapevolezza e di scelta.

Che dire, ho scelto di contattarlo e ho provato a sentire se poteva essere interessato e disponibile all’incontro,  osare spesso è un buona mossa perché Vincenzo ha accettato di incontrarmi.

Andare al forno di Vincenzo è anche una bella escursione, perché il suo forno ai piedi dei colli Euganei, è in una zona bellissima e conosciuta, vicino ad Arqua’ Petrarca , borgo incantevole legato alla figura dello scrittore Francesco Petrarca.

l’ingresso del Bio Forno

Vincenzo mi accoglie nel suo piccolo forno in mezzo alla natura in un giorno di normale lavorazione.

Il forno è vicino la sua abitazione e questo gli ha permesso fin dall’inizio di potersi immergere in questa attività anima e corpo nel vero senso della parola.

gli orari di apertura al pubblico

Negli ultimi tempi Vincenzo ha trovato un collaboratore che gli dà una mano nella sua attività, ciò sicuramente è motivo di più respiro, perché gestire tutto da solo era diventato davvero impegnativo.

L’avventura di Vincenzo inizia circa 5 anni fa, in cui dopo vari ripensamenti decide di cambiare vita e scegliere di lasciare il lavoro da commerciale in una grande azienda a Milano per inseguire quella che era una passione nascente legata alla produzione di pane  e dolci in casa.

All’inizio la passione per il settore della panificazione per Vincenzo si è sviluppata tra corsi di cucina, attività organizzata da centri sociali o le mura domestica, ma poi è arrivato il momento in cui come accade nella vita, senti che è il momento di cambiare direzione.

la legna fondamentale

Vincenzo lascia quindi cambia vita, lascia lavoro, lascia Milano e decide con la sua compagna di trovare un luogo dove iniziare questa nuova pagina di vita e sceglie, dopo tante ricerche la zona dei colli euganei, terra d’origine della sua compagna.

E qui con molta fatica, sacrifici, ore di lavoro, di sperimentazione parte.

Parte recuperando un lavoro artigianale che spesso è diventato in realtà una produzione legata a macchinari, x lui invece la direzione scelta è molto più difficile, ma appassionante.

il forno di cottura a legna

Il lavoro di chi produce pane e panificati non è per nulla facile, è un lavoro in cui si dorme poco, si lavoro molto, ci si deve mettere in gioco sempre, provare e riprovare ricette adattandole al forno che hai, alle energie che hai e alla motivazione che devi trovare ogni giorno anche se sei stanco, sei smarrito o demotivato.

Vincenzo attinge alle sue origine pugliesi nelle ricette che mano mano ha sviluppato, alla farine biologiche, di grani antichi che sceglie.

Anche qui c’è il coraggio e etica di produrre un pane biologico, con farine biologiche che hanno lavorazioni e costi diversi dal pane che comunemente acquistiamo nei supermercati o nei piccoli alimentari. Siamo abituati a certi prezzi bassi e forme di pane nel territorio veneto, che forse non è sempre semplice comprendere il valore della qualità del lavoro di persone come Vincenzo.

Il  lavoro di Vincenzo è anche quello di educare i suoi acquirenti e le attività del territorio che scelgono i suoi prodotti a cosa è davvero il pane, secondo la tradizione antica, secondo un atteggiamento di studio e ricerca degli ingredienti pìù sani e d qualità.

In questa cosa nella promozione dei suoi prodotti, il lavoro precedente di commerciale gli viene utile sicuramente.

i grani antichi utilizzati

L’esperienza con il programma tv è arrivato quest’anno tramite un contatto famigliare che ha segnalato la sua storia, che dopo una selezione è stata giustamente scelta.

E‘una storia di vita che ha tante belle chiavi di lettura, di messaggi positivi e per questo scelgo di parlare di Vincenzo, di dargli spazio, eco.

pane e tarallucci

Vincenzo nel suo forno produce vari tipi di pane con farine macinate a pietra, di grani antichi con sempre nuove sperimentazioni; produce taralli di vario tipo e freselle, dolci o biscotti adatti ad essere cotti nel forno a legna. C’è l’influenza anche con le tradizioni di  altre regioni italiane che seleziona e fa conoscere in Veneto dove per cultura alimentare non vengono mangiate, come le farinate liguri. In cantiere ci sono le “pucce” pugliesi che conosco e sono deliziose.

Tarallucci&Vino

Come circuiti di vendita Vincenzo vende i suoi prodotti nel suo piccolo forno due giorni  a settimana ( Mercoledì e Sabato), in alcuni ristoranti del territorio padovano e in negozi di Naturasì delle province circostanti e negozi di prodotti biologici. Creare una propria rete di vendita, di promozione non è immediato, semplice, ci vuole lavoro anche lì.

Ma i sacrifici, la passione, la testardaggine, la costanza prima o poi portano a dei risultati e infatti Vincenzo ha partecipato a un bando del comune di Monselice (Pd) segnalato da una persona affezionata e l’ha vinto. E prossimamente appena la cosa partirà parteciperà a  AGRIMONS, un mercato cittadino della freschezza che raccoglierà tutti produttori del territorio per la vendita diretta al consumatore. Tutto ciò lo trovo bellissimo.

Vincenzo per ora come canali di comunicazione ha la pagina Facebook dove potete trovare aggiornamenti sul suo forno  Bio e tutte le novità. Ci vuole tempo per ogni cosa, pazienza per arrivare a farsi conoscere, avere consapevolezza di sé e di ciò che si produce, farlo capire e sentire ai consumatori, e poi  farsi scegliere nella miriade di offerta.

focaccia

Io ve lo consiglio questo forno, non solo per la qualità dei prodotti che ho testato,  ma soprattutto per Vincenzo, per tutto quello che di sé ci mette nel suo pane, nelle sue scelte. Non è fatto nulla a caso o solo per fare business a sé. Non avrebbe fatto questa scelta di vita.

Una scelta con cui ha recuperato la dimensione di vita umana, dove Vincenzo è padrone del suo tempo e di sé stesso, dove sceglie ciò che fa, dove vive a contatto con la natura e si prende i suoi spazi e non deve rendere conto a nessuno.

Questa storia, quello di Vincenzo e del Bio Forno dei Colli Euganei mi apre a delle riflessioni importanti sull’etica e la libertà che si sceglie in un lavoro, un’attività che non è solo lavoro, c’è tutto di te.

Quanto voi cercate di metterci etica nel vostro percorso? La sensazione di libertà dell’aver scelto il vostro percorso di vita, vi accompagna ancora nella quotidianità come inizialmente? Come fate a far stare  a braccetto insieme l’etica con la liberta’?

So solo che riuscirci è difficile, ma è qualcosa che non ha prezzo.

La Mesa: il forno che coltiva la qualità dell’incontro

Ci sono degli incontri nella vita che dal primo instante senti c’è qualcosa di diverso, senti umanamente che ti lasceranno qualcosa.

Questa cosa mi è successa quando ho conosciuto Roberto e Tina del Forno la Mesa , a Villadose (Rovigo).

Questo forno artigianale è un forno a conduzione famigliare, la famiglia Bianchini, composta dall’entusiasta Roberto e dai tenaci genitori Paolo e Tina.

Il forno la Mesa ha due sedi aziendali: la “FUCINA” (il forno) delle creazioni a Canale di Villadose, mentre l’altra sede aperta da qualche anno ( dal 2016) nella zona industriale di Villadose, in pieno work in progress. Qui al piano terra vengono organizzati dei corsi e prodotte marmellate, passate e altre specialità enogastronomiche; da quest’anno vengono organizzati dei corsi molto interessanti e le attività sono in espansione.

Ci sono vari aspetti che mi hanno colpito di questo forno artigianale polesano.

Volete sapere come mai? Ora provo a elencarvi le ragioni.

Innanzitutto mi ha colpito la matrice mista polesana pugliese: Tina è di origine salentina , mentre Paolo è di origine polesane. Questo connubio ha dato ricchezza alle ricette e alle sperimentazioni che sono state mano mano realizzate e proposte dalla Mesa. Poi la matrice veneto/pugliese è anche quella che rappresenta Tarallucci&Vino, quindi mi sento presa in causa .

L’origine pugliese torna anche nell’originalità della realizzazione del forno, realizzato con la pietra leccese e con la calotta con fango e mattoni, è qualcosa di unico come forno in tutto il territorio polesano.

il forno realizzato con la pietra leccese

Altra cosa che mi ha colpito è la mescolanza di ricette e ingredienti: pane fresco (con farine tipiche del territorio, biologiche, integrali e macinate a pietra) pane biscotto polesano, grissini; a ciò si aggiungono biscotti e pasticceria secca.

confetture realizzate a La Mesa

In seguito l’apertura della nuova, sede vengono prodotti in rete con aziende a km 0 confetture, passate, marmellate e sperimentazioni con ingredienti e sapori della terra polesana e di altri territori che collaborano con La Mesa.

pane fresco

Ma perchè poi la Mesa? Perchè questo nome? Nel dialetto polesano la mesa era il recipiente dove veniva lavorato e conservato il pane.

Passiamo poi all’attenzione che il forno ha per l’impatto ambientale: per alimentare il forno viene usato solo legname di faggio biologico proveniente da un’azienda della terra friulana, da Udine.

Altro aspetto che mi è piaciuto nella gestione del forno La Mesa è la scelta in tutto ciò che viene realizzato e la modalità di realizzazione: dalla scelta dei materiali, alla distribuzione e canali di vendita (3 mercati a settimana due a Rovigo e uno a Solesino rispettivamente), nella rete con aziende del territorio senza nessuna forma di “invidia”, alla scelta di ricerca e sviluppare nuovi rami aziendali come quello dei corsi. Non ci si può mai fermare in una gestione aziendale anche se famigliare, non bisogna mai adagiarsi; ci deve essere sempre sperimentazione e ampliamento di attività, di proposte.

confetture varie

Ennesima cosa degna di essere sottolineata della Mesa è la generosità dei componenti della famiglia, umanamente mi è arrivato chiaro e credo che la generosità di cuore non sia scontata, anzi è un ottimo segnale di apertura e crescita.

L’anima dell’azienda per il futuro sicuramente è Roberto, carico di entusiasmo e di idee, di voglia di fare, ma Tina e Paolo sono le radici dell’azienda, c’è un perfetto bilanciamento tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione, dove gli opposti si abbracciano, si completano, non si escludono.

biscotti alla cipolla

Il forno la Mesa ha un sito web e canale Facebook come canali di comunicazione, oltre che contatto mail e telefono. Sulla pagina Facebook potete trovare tutti gli aggiornamenti sulle attività che vengono realizate.

La famiglia Bianchini è sempre disponibile ad accontentarvi, sempre aperta a idee nuove.

Per concludere ciò che rappresenta il forno La Mesa è : serietà, semplicità, innovazione, tradizione, senso della rete, entusiasmo, apertura mentale e umana e qualità.

Il forno La Mesa è un forno dove cuore, professionalità e prospettive sono in cerchio assieme in contatto.

grissini appena sfornati

Inoltre ho assaggiato molti dei loro prodotti e vi posso dire che sono tutti meravigliosi .

Non vi resta se siete in terra polesana che passare a trovarli dopo aver preso contatto, vedrete che mi sarete d’accordo con ciò che ho descritto 🙂 .